Wannsee

Raffaela Rondini

 

Se volessimo salire nuovamente sulla S7 in direzione Wannsee sapremmo che stiamo facendo una cosa che ai Berlinesi piace molto: andare a Wannsee. I cittadini della capitale amano i loro laghi e Wannsee è uno dei loro preferiti. Se la meta è piacevole, il viaggio è già in sé sorprendentemente rilassante. Per alcuni minuti il treno non effettua più fermate, cambia ritmo, e procede spedito nel verde. La tratta è lunga e silenziosissima: non ci sono più case e la fettuccia di autostrada ci accompagna composta fino a Nikolassee. Se volessimo fare un bagno al lago sarebbe questo il momento di scendere. Vedremmo anche la graziosa stazione ferroviaria. Se non volessimo scendere, in due minuti saremmo a Wannsee. A Wannsee scenderemmo per forza. A Wannsee si potrebbero fare molte cose. La più semplice e rapida di tutte sarebbe quella di affacciarsi dal belvedere sulla collinetta di fronte alla stazione a guardare il lago come è bello. Rifletteremmo sul fatto che dalla stazione centrale di Berlino si raggiunge il lago in mezz’ora, che i treni passano mediamente ogni dieci minuti e che siamo ancora nella zona tariffaria B della BVG.

Guardando il luccicare delle onde del lago vedremmo il riflettersi e lo scomporsi della luce in tutte le direzioni e saremmo felici di avere colto in un baleno uno dei mille volti della Libertà e  della sua gemella Democrazia.

Siamo veramente arrivati fino a Wannsee?

Allora torniamo in città e prendiamo il primo treno che passa, per esempio la S1.

6 anni fa