Il 28 maggio del 2006, dopo otto anni di lavori aprì finalmente la Hauptbahnhof, la Stazione Centrale proprio in occasione dei Mondiali di Calcio in Germania. La struttura che fa già parte del paesaggio di Mitte ha quindi una storia recentissima.
Fino al 2006 Berlino non possedeva ancora una Stazione Centrale. Su questi terreni sorgeva la Lehrter Bahnhof. La Lehrter Bahnhof era stata inaugurata il 27 novembre del 1871 dal Kaiser Guglielmo I. Il suo anno di nascita coincideva con quello della nascita dell’Impero tedesco, dopo la vittoria sulla Francia e fu pertanto questo un luogo ferroviario speciale. A Berlino c’erano in realtà in quegli anni già numerose stazioni, costruite con vari capitali privati da diverse società. Proprio accanto alla Lehrter Bahnhof sorgeva già la Hamburger Bahnhof, che però nel 1884 venne chiusa. Dal quel momento la Lehrter Bahnhof con la sua vaga aria rinascimentale guadagnò d’importanza. Non fu mai popolarissima come la Stettiner Bahnhof, anno di nascita 1943, dalla quale partivano tutti i treni che portavano i Berlinesi al loro mare più popolare. Dalla Lehrter Bahnhof partivano invece treni per le aristocratiche isole di Föhr, Amrum e Sylt del Mare del Nord, ma non solo: da qui partivano anche treni per Amburgo e per la Scandinavia. Da qui si mosse il 19 dicembre del 1932 il famoso convoglio diesel chiamato Der fliegender Hamburger, l’Amburghese Volante per via della sua capacità di raggiungere i 160 chilometri orari, contro i 90 dei treni fino ad allora normali.
Se pensiamo che a quell’epoca non c’erano ancora automobili ed aerei, le stazioni erano anche luoghi di incontri storici. Il 6 giugno del 1905 la Contessa Cecilia del Meclemburgo-Schwerin incontrò proprio alla stazione Lehrter il suo futuro sposo, il principe erede al trono Guglielmo di Prussia tre giorni prima delle nozze. Abbiamo ancora delle foto che immortalarono l’incontro più storico che romantico che avvenne sotto gli occhi del popolo emozionato. Il 26 febbraio del 1906 la Contessa Sophie Charlotte di Oldenburg incontrò sugli stessi binari il principe Friedrich. Per il matrimonio del conte Ernst August di Braunschweig con la principessa Viktoria Luise di Prussia, figlia del Kaiser, nel maggio del 1913 moltissimi ospiti, tra i quali re Giorgio V di Inghilterra ed il suo seguito, arrivarono in treno, sempre alla Lehrter Bahnhof. Poi fu la volta dei treni pieni di immigrati dell’Est, ebrei soprattutto, che arrivarono a Berlino intendendo poi andare subito in America, proposito che poi in realtà non tutti realizzarono.
Nell’agosto del 1914 abbiamo le foto dei soldati che partirono entusiasti per il fronte, animati dalla propaganda e felici di andare a vincere.
Il 4 novembre del 1918, dopo la sconfitta dell’Impero tedesco, i marinai rivoluzionari di Wilhelmshaven e di Kiel scesero alla Lehrter Bahnhof per andare a marciare verso il Castello di Berlino.
Nel 1937 da qui salì sul treno Mussolini dopo aver visitato Hitler ed Hitler tornò qui da Roma nell’anno seguente dopo aver reso la visita a Mussolini.
Il ruolo storico e di rappresentanza della Lehrter Bahnhof finì così, giacché l’architetto Albert Speer non prevedeva di includerla nei suoi progetti grandiosi di riassetto della capitale. Non fu neppure una di quelle stazioni usate per le deportazioni. Soffrì sotto le bombe del novembre del 1943, del settembre del 1944 e del marzo del 1945, ma i danni che riportò riguardarono soprattutto il tetto e già il 21 giugno del 1945 ricominciò il suo traffico ferroviario all’ombra dell’occupazione britannica.
Il 28 agosto del 1951 venne definitivamente chiusa e le stazioni maggiori della città diventarono ad Est la Ostbahnhof ed ad Ovest Bahnhof Zoo. Dagli Anni ’50 fra i binari crebbe l’erba e la stazione fu occupata dai bambini che partirono con la fantasia da questi binari per ogni dove. Le bande dei fanciulli del Dopoguerra ebbero a Berlino un’infanzia povera di beni di consumo, ma ricca di parchi giochi improvvisati sulle distruzioni della guerra. La Lehrter Bahnhof fu uno dei più avventurosi. Nel 1956 si decise di demolirla perché pericolosa e nei tre anni successivi vennero fatte a più riprese saltare le sue parti più pericolanti, ancora sotto gli occhi di tanta folla, accorsa a vedere l’ultimo spettacolo. Quando nel 1961 fu costruito il muro, la Lehrter Bahnhof, sebbene oramai inattiva, era comunque la più vicina al confine Est-Ovest e perciò fu ugualmente sorvegliatissima. Nel 2002 fu eliminata completamente, benché fosse patrimonio protetto dai Beni Culturali, perché i progetti per la Hauptbahnhof prevedevano un rifacimento completo della stazione a partire dalle fondamenta.Le fondamenta della Hauptbahnhof furono il simbolo di una lotta corpo a corpo fra la natura e l’uomo. La Hauptbahnhof è forse anche tanto bella perché è un po’ come Venezia: sorge sull’acqua. Tutte le crociere sulla Sprea la guardano ammirate come fosse la Basilica di San Marco: Ah! La Hauptbahnhof! – Sospirano decine di migliaia di persone al giorno dalle navi, ma anche da terra, come avessero visto un’apparizione.
Questa moderna bellezza che si specchia continuamente nel fiume con la luce del sole e con le mille luci della notte ha necessitato di sforzi enormi e di un monitoraggio costante dei livelli dell’acqua durante la prima fase dei lavori per la sua costruzione. I grandi pilastroni che sostengono oggi la stazione sono piantati nell’acqua come palafitte. Squadre di sommozzatori hanno lavorato alle fondamenta. Delle pompe potentissime portavano via 800 metri cubi d’acqua all’ora, cioè l’equivalente del volume di una piscina all’ora. Per due interi anni è stato chiuso il flusso della Sprea per regolare l’ingresso d’acqua nel cantiere. Se oggi guardiamo a questa eterea copertura di vetro non possiamo immaginare quanta energia, quanto sudore e quanto acciaio e cemento abbiano dato corpo a questa ariosa costruzione. Il cantiere della Hauptbahnhof fu uno dei più grandi di Germania.
La missione era importantissima: si trattava di costruire un’immagine della capitale tedesca, la prima immagine che un visitatore che arrivasse a Berlino col treno tenesse per sempre nella memoria. Nel cuore del quartiere governativo della capitale abbiamo oggi perciò una stazione centrale bellissima e tecnologicamente modernissima.
Sul tetto c’è addirittura un impianto fotovoltaico di 78.000 cellule solari che catturano 160.000 Kilowattora di elettricità l’anno coprendo il 2% dell’intero fabbisogno energetico dell’edificio.
Una costruzione tutta così piena di vetri sarebbe anche a forte rischio di condensa, ma le numerosissime prese d’aria impediscono opportunamente che ciò avvenga.
Il fotografo Roland Horn ha seguito tutte le fasi di costruzione della Hauptbahnhof regalandoci delle immagini emozionanti degli uomini impegnati al lavoro. E’ salito sulle impalcature, si è calato nelle fondamenta fangose ed ha colto gli operai spontaneamente nei momenti più significativi. E visitando il cantiere attraverso le immagini, percorriamo un viaggio nell’opera umana. Alla fine, dopo anni di lavoro, quando tutto è quasi pronto per l’inaugurazione passano le squadre di allestitori per gli ultimi ritocchi: vengono montate le insegne, i monitor, circolano tante persone sui binari, ma portano ancora tutti il casco fino a quando con grande emozione non viene finalmente consegnata la stazione alla città ed al mondo. Da allora tutti provano una gran curiosità di andare a vedere cosa mostri all’interno questo grandissimo scrigno trasparente. Un giro alla Stazione Centrale di Berlino merita.
Un trip particolare lo offrono gli ascensori panoramici della Hauptbahnhof. Non sono mai troppo affollati e così larghi e trasparenti non danno comunque claustrofobia. Ci si incontra l’umanità tipica degli ascensori: passeggini, sedie a rotelle, cani al guinzaglio, bambini amanti dei pulsanti, bici, valigie, anziani…Non si prova l’imbarazzo tipico degli ascensori perché tutti guardano fuori e la stazione, così aperta com’è, offre anche tanto da guardare. Gli ascensori panoramici salgono e scendono in uno spazio aperto e rappresentano il viaggio verticale più veloce che si possa fare all’interno della stazione. Al secondo piano interrato ci sono i binari 1, 2, 3, 4, 5 e 6 dei treni che vanno lontano, ma non è così buio come nelle stazioni ipogee: si può sempre vedere il cielo dalla grande apertura centrale. I due piani interrati sono illuminati anche dalla luce elettrica, ma una certa quantità di luce naturale penetra comunque. Al primo piano interrato ci sono anche tanti negozi, ed i binari 7 ed 8 che servono la U55, che con le sue tre fermate è la linea di metropolitana più corta di Berlino: arriva semplicemente a Brandenburger Tor passando per il Bundestag. Al piano terra troviamo le informazioni e tutti i principali servizi e rivendite della stazione. Al primo piano ci sono ancora tanti negozi e ristoranti e se si vuole fumare una sigaretta o prendere una boccata d’aria vicino ai fumatori di sigarette si può uscire qui sulla bella terrazza panoramica che si affaccia direttamente sulla Sprea, su un bar sulla spiaggia e su un bel cantiere. Si vede la torre alta del maggiore ospedale cittadino, la Charité, i piloni di cemento piantati nel fiume che reggono i binari della S-Bahn che corre sopraelevata e si scorge in lontananza anche l’immancabile Fernsehturm. Sulla terrazza c’è anche la grande scultura del cavallo sul quale si incastrano anche ruote e pistoni come simbolo della mobilità degli uomini nella storia. Sotto il cavallo una teca di vetro conserva foto e frammenti della vecchia Lehrter Bahnhof che è stata sacrificata per lasciare spazio alla Hauptbahnhof. Il secondo ed ultimo piano è naturalmente il più luminoso. Qui troviamo i binari dall’11 al 16, ci passa la S-Bahn cittadina e non ci sono negozi. Si ha una bella panoramica sulla cupola del Reichstag e sul quartiere governativo. Chi transita per la Hauptbahnhof con la S-Bahn vede quindi solo l’ultimo piano della stazione e non può immaginare l’intensità del brulicare di viaggiatori nei sottostanti quattro piani. Il colore dominante della stazione è il grigio, ma un grigio riempito dal colore del cielo e da luce e trasparenza. La maggior parte della luce proviene dai due grandi ingressi con le enormi vetrate. Non abbiamo mai la sensazione di troppo caos, perché tutto si distribuisce verticalmente sui cinque livelli in modo fluido. Le numerose scale mobili non sono mai troppo cariche. E’ stato tutto realizzato in modo che i viaggiatori non debbano mai percorrere più di 400 metri a piedi. La Hauptbahnhof è stata concepita come stazione, ma anche come luogo dove trascorrere serenamente il tempo mangiando e facendo acquisti. Ci sono supermercati, ristoranti, bar e negozi di ogni genere: libri, tabacchi, fiori, abbigliamento, scarpe, borse, telefonia… Volendo si può venire alla Hauptbahnhof anche solo per mangiare gli scampi. La domenica, per esempio, quando gli altri negozi di Berlino sono chiusi questo è un posto per lo shopping. Potrebbe dunque capitare ad una persona di svegliarsi angosciatissima di soprassalto una domenica mattina con un urlo: Cielo! Oggi c’è la Loveparade e non ho nulla da mettermi in testa! ? Ecco, per questo genere di problemi potrebbe esserci Claire’s al primo piano seminterrato della Hauptbahnhof che vende fermagli per capelli, ciocche e trecce di tutti i colori, gonnelline in tulle fluorescenti, panama, trucchi da circo, garofani di plastica per acconciature, insomma tutto il necessaire per sentirsi sempre in ordine nei trasgressivi binari di tendenza berlinese. La Hauptbahnhof anche in questi casi sarebbe veramente Capitale. I treni partono da qui continuamente, ma sono silenziosissimi così che la stazione sembra veramente quasi principalmente un posto dove mangiare e comprare e solo incidentalmente dove si può anche prendere un treno. Ricordiamo, peraltro, che i binari dall’1 al 6 si trovano al secondo piano interrato, mentre al primo piano interrato, lateralmente e nascosti ci sono i binari 7 ed 8 della piccolissima U55. Al piano terra ed al primo piano non ci sono affatto rotaie, ma solo negozi. I treni partono di nuovo infatti solo al secondo piano dove troviamo i binari dall’11 al 16. Chi volesse per esempio partire dai binari 9 e 10 non potrebbe ancora farlo perché ad oggi questi binari non esistono.
Un giorno non lontano, però, anche questo accadrà: accanto alla U55 si sta già lavorando.
Al giorno d’oggi siamo poi tutti più mobili e le partenze non sono neppure più dei grandi avvenimenti. Non si vedono più grossi pianti, fazzoletti che sventolano in segno di saluto, addii strazianti…Si parte e si arriva alla Hauptbahnof come niente fosse. La gente fluttua con la massima nonchalance. Le uniche note vivaci della stazione restano le classi dei bambini in gita, con cappellini e giacche fluorescenti rosa, arancio, verde pisello, azzurro, un colpo in un occhio di eccitazione e movimento.
La Hauptbahnof non dorme mai e con lei veglia sulle notti della capitale una folta squadra di poliziotti dalle spalle larghe. Le notti della capitale sono una diversa dall’altra, ma quando è buio circola sempre su questi binari un’umanità variamente carica di vita spericolata. Si notano certamente le combriccole di giovani che sbevazzano e si esibiscono in folkloristiche escandescenze, ma ancora di più colpiscono gli habitués dell’alcol che se ne stanno quieti quieti, acquattati in qualche anfratto nella speranza di non essere scoperti.
Dalla Hauptbahnhof si potrebbe andare ovunque. Fino al 2013 c’era persino ancora un treno diretto per Mosca, il Sibirjak.
In quel caso il biglietto giornaliero della BVG non sarebbe bastato.
Per oggi, comunque, rimarremo in zona. Proponiamo due possibili direzioni: una gita di cinque minuti ai binari di Brandenburger Tor con la U55 ed una visita al Binario 17 di Grunewald.