La U-Bahn

Raffaela Rondini

La U-Bahn è una rete di  linee metropolitane che porta al lavoro, a scuola, a spasso per la città, ma anche a fare una scampagnata per  divertirsi e per evadere dai ritmi della routine senza mai lasciare  Berlino. Questa peculiare funzione della ferrovia urbana è tipica della capitale tedesca. La metropolitana porta sempre anche in vacanza, laddove per vacanza si intendono le gite ai laghi nella bella stagione e le passeggiate nei boschi. In questo caso il mezzo ferroviario ha un prezioso valore aggiunto di mezzo per raggiungere ore di berlinese spensieratezza e libertà.

In questo caso il treno rappresenta la quintessenza del concetto di servizio democratico per i cittadini che sono così liberi di muoversi nella verde capitale della Germania a  prezzi accessibilissimi. Questo concetto è talmente radicato nella cultura della città che i Berlinesi stessi non ne sono fino in fondo consciamente consapevoli fino a quando non osservano con i propri occhi che la metropolitana non è così altrettanto felicemente sviluppata in altri luoghi della Germania, dell’Europa e del pianeta.

A Berlino abbiamo 10 linee di U-Bahn, che coprono prevalentemente la zona centrale ed occidentale della città. Ad eccezione della linea U5 che è esclusivamente orientale, la U-Bahn era nella Berlino dei tempi del muro diffusa prevalentemente ad Ovest. La U6 e la U8 non circolarono affatto ad Est nella Berlino divisa. Le altre tratte erano spezzate, ma solo poche fermate di metropolitana servivano la Berlino Est. Oggi tutte le linee transitano senza interruzioni, ma la rete rimane capillare ad Ovest e rada ad Est. Una linea molto varia ed interessante è la U7 che parte dall’estremo Nord-Ovest, dal Rathaus Spandau e percorre i quartieri occidentali borghesi della città, e poi quelli popolari e poi quelli turchi, fino ad arrivare alla periferia Sud-Est della città, a Rudow, vicino all’aeroporto di Schönefeld. Conoscere la tratta della U7 significa avere attraversato i quartieri di Spandau, Charlottenburg, Schöneberg, Kreuzberg e Neukölln ed averne osservato le peculiarità.

Noi sceglieremo qui di percorrere grosso modo le prime tre linee di U-Bahn: la U1, la U2 e la U3.

Prendiamo per esempio la U3 da capolinea a capolinea: da Nollendorfplatz vogliamo andare a fare un bagno al lago di  Krumme Lanke, o semplicemente una passeggiata nel suo bosco.

La U3 è una linea di metropolitana antica ed elegante. Nollendorfplatz è una piccola stazione dove si incrociano però tre linee metropolitane: la rossa U2, la cortissima U4 gialla che attraversa tutta Schöneberg, e la U3 di colore verde. La seconda stazione della U3 si chiama Wittenbergplatz ed è molto bella ed importante. Si può uscire sulla piazza e guardare l’inizio del grande viale di negozi, che prende il nome di Tauenzienstraße, il celebre grande magazzino storico KaDeWe, ed i grattacieli delle banche, degli uffici e dei grandi alberghi. La stazione di Augsburger Straße ha le maioliche arancioni, Spichern Straße è celeste ed incrocia la U9, mentre Hohenzollernplatz è proprio una stazione nobile. Bisogna scendere a darle un’occhiata. Di bello da vedere c’è solo la stazione sotterranea, mentre se si ha la curiosità di affacciarsi in superficie si noterà che lo sfarzo è in questo luogo esclusivamente ipogeo. La stazione vuole rendere omaggio alla dinastia degli Hohenzollern ritraendone il castello nel Baden-Württemberg e mostrandone delle splendide foto in bianco e nero scattate da Edgar E. Herbst sui binari della stazione. Il castello viene ritratto da lontano con tutte le sue torri e nei suoi suggestivi particolari.

I piloni che sono sulle banchine di questa stazione della U-Bahn sono merlati per suggerire di nuovo l’atmosfera del castello. I grandi cancelli in ferro battuto che sono ai piedi delle scale che portano alla banchina della metropolitana presentano aquile che indossano una corazza medievale e che reggono delle lance. Lo stemma araldico degli Hohenzollern contiene tre gigli sormontati da tre torri. Il simbolo della grande dinastia è rinforzato da una grossa lettera H forgiata fra le sculture dei cancelli.

Saliamo di nuovo sul treno e passiamo per Fehrbelliner Platz che è tutta gialla con le ringhiere verde chiaro in ferro battuto e le colonne sfaccettate. La stazione di Heidelberger Platz è un omaggio alla città di Heidelberg del Baden-Württemberg. Sui binari vediamo pilastri e volte importanti. Su ogni pilastro ci sono sculture di diversi animali: pipistrelli, topi, volpi, pesci, uccelli, conigli, gufi, granchi, ermellini, istrici, tartarughe… Sulla banchina abbiamo un grande tabellone di legno per le affiches. Le mattonelle sono qui dei bei mosaici di colore azzurro con splendide note di oro, argento e bianco.Il cancello in ferro battuto di ingresso alla stazione è decorato con motivi floreali. Appeso ad una parete abbiamo un grande stemma con squadra e compasso che ricorda la simbologia massonica, una ruota alata che manda fulmini e sopra a tutta la scena è rappresentato un castello. All’altra uscita, quella che immette alla stazione della S-Bahn, vediamo un mosaico dorato con lo stemma dei tre gigli ed una volta vetrata che, se fosse pulita, farebbe entrare un po’ di luce. Una scultura di un gufo sta fra drappi di fiori e frutta.

Anche qui, come ad Hohenzollernplatz, i binari sono più belli di ciò che c’è da vedere in superficie.

Qui sopra troviamo anche la stazione del Ring che corre vicinissima all’autostrada.

Torniamo in metropolitana e passiamo la stazione di Rudesheimer Platz coi suoi motivi quadrati e rettangolari in bianco e nero. Breitenbachplatz ha disegni geometrici in bianco e marrone con inserti di grigio e colonne doriche scanalate e rastremate verso l’alto. A Podbielskialle il treno esce in superficie ed in superficie correrà fino alla sua ultima fermata. A sinistra ed a destra vediamo  tanto verde. La vecchia stazione di Podbielskialle è in legno, ferro e mattonelle azzurre. Passiamo davanti al vecchio Archivio Segreto Prussiano. Alla stazione di Dahlem-Dorf i pali in ferro sono azzurri come anche le sculture geometriche. Ed eccoci a  Thielplatz, sempre immersa nel verde, che contrasta col suo bel vecchio grigio ferro. La stazione di Oskar-Helene-Heim è tutta di un fresco verde acqua e le panchine sono di quelle antiche in legno con lo schienale altissimo e sono anch’esse pitturate di verde acqua. Onkel Tom Hütte, che sarebbe la Capanna dello Zio Tom, è color giallo canarino e le mattonelline hanno dei piccoli mosaici color oro scuro. Questa Capanna dello Zio Tom ci incuriosisce proprio. Scendiamo e troviamo una vera e propria galleria di negozi sui binari. Non ci sono i soliti nomi delle catene più conosciute: c’è un grandissimo negozio di fiori, un negozio di alimenti biologici e persino un orafo. Ma come si fa a chiamare una stazione della metropolitana della capitale tedesca Capanna dello Zio Tom? Vuole forse ricordare il celebre romanzo scritto da Herriett Beecher-Stowe nel 1853 che denunciava lo schiavismo? Sì, forse. Comunque qui sorgeva anche una grande birreria all’aperto dal 1885 al 1979 ed un carismatico proprietario si chiamava Thomas, detto Tom, che aveva costruito delle capanne per riparare gli avventori dalle intemperie. Le Capanne di Tom, le chiamavano. Nel 2004 fu aperta la stazione della metropolitana e si ritenne di battezzarla così: Capanna dello Zio Tom. Saliamo di nuovo in fretta sul treno per raggiungere in breve il capolinea: Krumme Lanke. La stazione è di un bel verde chiaro di diverse gradazioni. Si vendono solo fiori, giornali e cibo orientale da portar via. Usciamo per andare a vedere il famoso lago, meta delle scampagnate berlinesi. Bisogna prendere Fischerhütter Straße, che vuol dire Via delle Capanne dei Pescatori, ma che in realtà è un viale pieno di villone lussuose. Alcune case hanno i muri verdi ed è questo uno dei pochi luoghi di Berlino dove si sente profumo di sempreverdi. Arriviamo dopo un po’ di cammino al lago frequentatissimo da sportivi, cani e padroni. Ci sono diversi vialetti per fare le corse campestri ed il lago ha una particolare forma allungata. Tutto intorno c’è un fitto bosco. Pensiamo di essere soli nella vegetazione ed invece ogni tanto si sente qualche colpo di tosse uscire dai cespugli, si sentono le voci dei padroni che tentano di istruire i propri cani e si vedono i cani che si sentono invece in quella natura selvaggia più liberi che mai e non hanno in quel momento nessuna voglia di prendere lezioni di umanità.

6 anni fa